martedì 31 marzo 2015

A Ravenna nasce Alma Rebelde, associazione di solidarietà tra i popoli.


Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di una nuova associazione ravennate di solidarietà fra i popoli.
Siamo contenti quando un gruppo di persone 
volenterose si uniscono per dar vita ad eventi culturali e quando tutto questo porta assistenza e sostegno ad altri popoli ed ad altre culture.
Per questo auguriamo a tutti i componenti di Alma Rebelde, un grosso in bocca al lupo !! 


“ALMA REBELDE”, 
due parole per illustrarvi questa nuova associazione no-profit, di solidarietà fra i popoli. Dall’idea di alcuni ragazzi, che dopo varie esperienze nel campo della solidarietà sociale, sia a livello locale, nazionale che internazionale, è nata “Alma Rebelde”. Il nome significa Anima Ribelle, non a caso è al singolare, perchè riflette lo spirito di unità degli associati, contro ogni ingiustizia sociale che avvenga sia vicino a casa, che all'altro capo del mondo. Non sono scritti a caso o per circostanza i valori che sono riportati nello statuto dell’associazione: l'antifascismo, l'antimperialismo, l'anticapitalismo. “Alma Rebelde” rifiuta e denuncia qualsiasi forma di razzismo, di omofobia, di sessismo, di sfruttamento e oppressione, di revisionismo storico e corruzione, svolta da qualsiasi governo, partito, organizzazione o singolo individuo. Ci riconosciamo nei valori della resistenza che ha combattuto i regimi nazifascisti e della Costituzione Italiana nata da essa, nell’autodeterminazione dei popoli e nelle lotte contro ogni discriminazione. Gli scopi principali dell’associazione, sono sia quello di sensibilizzare ed informare le persone sulle varie situazioni dei popoli nel mondo che di aderire a progetti di solidarietà che ci sono proposti, tramite forme di autosostegno che prevedono sempre che un responsabile di “Alma Rebelde” sia in loco per controllare il regolare svolgimento dei progetti e della consegna degli aiuti materiali. Per acquisire i fondi necessari e per informare e sensibilizzare le persone, l’Associazione “Alma Rebelde” proporrà varie iniziative sociali, conferenze, congressi, feste, dibattiti, concerti ecc., oltre alle quote di tesseramento annuale. Siamo tutti qui per costruire una grande Associazione perché siamo uniti dall'ideale della solidarietà fra i popoli e quindi, convinti che si possa fare. Tecnicamente l'Associazione vuole usare metodi, i più snelli possibili, per evitare così procedure burocratiche che portano sempre ad una lentezza infinita nel fare le cose e che purtroppo sono una triste caratteristica della maggior parte delle associazioni. Noi, come l’I.C.A.P. (Istituto Cubano di Amicizia tra i Popoli) bypassiamo i governi e aiutiamo i popoli.

lunedì 23 marzo 2015

Grandi opere: "Peri, Perotti e... Fiammenghi"



 






L’Altra Emilia Romagna - L’Altra Europa con Tsipras della Provincia di Ravenna interviene sull'affair "grandi opere" e sul ruolo del Pd in questo sistema. E l'obiettivo rimane "fermare le grandi opere".
Vedere il sindaco che rifà la gag del difensore “a prescindere” dei soliti amici non fa neanche più ridere.

Perché non è neanche questione di essere credibili o meno quando si ripete a pappagallo: 'Conosco bene Fiammenghi, le sue qualità e la sua assoluta onestà: onestà e correttezza che saranno confermate nello sviluppo dell'inchiesta'. Basta cambiare il nome del destinatario dell’avviso di garanzia e la dichiarazione resta buona: “a prescindere”, come diceva Totò".

Ma si può prescindere dalla considerazione che del “sistema” il PD (e non solo, ovviamente) è parte integrante e il coinvolgimento di suoi esponenti (non solo suoi, ovviamente) non va ascritto a incidente di percorso ma, piuttosto, a inevitabile conseguenza? E Ravenna? Si trova per caso citata sui giornali o fa parte dei centri di riferimento del “sistema” (non da sola, ovviamente)?

L’ultimo Rapporto di attuazione della “legge obiettivo” (quella anticipata da Berlusconi alla lavagna di Vespa e presidiata nei 14 anni successivi dall’appena incarcerato Incalza) è stato presentato in Parlamento pochissimi giorni fa (disponibile al link http://www.camera.it/application/xmanager/projects/leg17/file/documenti/Am0121a.pdf ). Ci ricorda che lo Stato ha messo a disposizione 58 miliardi e mezzo di euro quali risorse pubbliche per la realizzazione delle opere deliberate dal CIPE e che ne mancano all’appello quasi altrettanti (sempre di natura pubblica, se si fa finta di credere che i privati facciano la loro parte) per far fronte ai costi previsti.

È evidente che dotarsi degli strumenti idonei ad intercettare un simile flusso di denaro (corrispondente da solo al 5% del debito pubblico) diventa fondamentale per quanti aspirano ad un posto in prima o seconda fila al banchetto. Perché di banchetto, si tratta, non di costruire strade ponti dighe porti o ferrovie! Per questo non è un caso se a Ravenna ha gli uffici il direttore dei lavori pressoché unico di tutte le opere, se da qui provenga uno degli indagati ed un altro vi sia di casa; così come è ravennate quella grande cooperativa geneticamente modificatasi per mettere piede in tutte le grandi occasioni di far soldi col cemento pubblico in Italia.

Così come non casualmente almeno due opere rientranti nella legge obiettivo abbiano a che fare con Ravenna:
  • scheda n. 194: Porto di Ravenna (Realizzazione approfondimento fondali e sistemazione banchine) – ultimazione lavori oltre il 2020 per un costo di 383 milioni di euro;
  • scheda n. 206: Orte Mestre – ultimazione lavori oltre il 2020 per un costo di 10 miliardi e 65 milioni di euro".
No, signor Sindaco  non si può prescindere da tutto questo nel pretendere che si fermi il “sistema delle grandi opere” di cui (anche) il suo partito è garante. Prima le persone !

giovedì 19 marzo 2015

Elezioni a Faenza, nasce la lista “L’Altra Faenza”: candidato sindaco Edward Jan Necki

Fonte: Faenzanotizie.it

 
È la formazione nata a seguito dell'appello lanciato “a chi non si rassegna”
Si chiama “L’Altra Faenza” la lista sorta a seguito dell’appello lanciato “a chi non si rassegna” in vista delle prossime elezioni amministrative nella città manfreda. L’hanno deciso le tante persone che hanno partecipato all’assemblea svoltasi nella serata di martedì 17 marzo.


L’assemblea ha inoltre approvato all’unanimità la canditura a sindaco di Edward Jan Necki, “Eddy”, (48 anni, nato a Faenza il 16 ottobre 1967, sposato, padre di tre figli. Maturità classica conseguita presso il Liceo Classico "E. Torricelli" di Faenza, Laurea magistrale in Giurisprudenza conseguita presso l'Università degli Studi di Bologna nel 1991, seconda Laurea in Consulenza del Lavoro conseguita presso l'Università degli Studi di Bologna nel 2014. Dipendente di azienda privata).

"Con queste prime decisioni - si legge in una nota della neo costituita lista - prende corpo un progetto volto a offrire alle faentine e ai faentini l’opportunità di esprimere il loro voto a favore di una lista di sinistra, unitaria, portatrice delle istanze del mondo del lavoro, dell’ambientalismo, del volontariato sociale, dell’associazionismo.
Una lista aperta agli apporti di quanti si battono per una Faenza solidale e migliore, in cui abbiano piena cittadinanza i diritti e le speranze di tutti".

"Oltre all’adozione del simbolo - conclude il Comitato di Coordinamento della lista “L’Altra Faenza” - nei prossimi giorni verrà messo a punto un ampio piano di attività su ogni aspetto organizzativo e per la definizione di un programma coerente con i propositi che hanno portato alla nascita della lista L’Altra Faenza”.

domenica 15 marzo 2015

Salario minimo, come creare un bacino di forza lavoro deprezzata e senza dignità

Di:  Francesco Ditaranto
Fonte: www.radiocittafujiko.it


Si fa largo l'ipotesi di introduzione, fortemente voluta dall'esecutivo, di un salario minimo garantito nel nostro paese, uno dei pochi stati, tra i cosiddetti "avanzati" a non averlo previsto nell'ordinamento. Piergiovanni Alleva, giuslavorista, spiega ai nostri microfoni perchè si tratta dell'ennesimo attacco al lavoro

Il premier Matteo Renzi, proseguendo nella sua opera di riforma e modernizzazione del mercato del lavoro, pare abbia intenzione di discutere in Consiglio dei Ministri dell'introduzione nel nostro paese di un salario minimo garantito.
Una buona notizia, si potrebbe dire.
Eppure c'è chi vede nel progetto l'ennesimo attacco al lavoro. 

"E' l'ennesima beffa di Renzi. Vogliono abolire il contratto nazionale. I minimi salariali già ci sono e, in base all' art. 36 della Costituzione, sono direttamente applicabili dal giudice." Blocca così sul nascere ogni ottimismo Piergiovanni Alleva, giuslavorista e consigliere regionale de "L'Altra Emilia Romagna".
"Non si sa -continua Alleva- quali siano i settori non coperti dal contratto nazionale cui il governo vorrebbe applicare il salario minimo, semplicemente perchè non esistono. Per giurisprudenza consolidata, se non c'è contratto collettivo, si ritiene il lavoratore ricompreso nel contratto collettivo del commercio."

"E' un attacco ai contratti nazionali. Se il datore di lavoro -spiega ancora il giuslavorista, prospettando uno scenario futuro inquietante- non si iscrivesse ai sindacati datoriali, potrebbe affermare che nella sua azienda non si applica il contratto collettivo. A quel punto, spariti i contratti collettivi, si dovrebbe ricorrere al salario minimo. In realtà un datore di lavoro che dica questo oggi, non fa che "beccarsi" una causa e il giudice, ex art.36 della Costituzione, gli applica i minimi contrattuali collettivi, che ci sono già, e sono più alti del minimo salariale di 7 euro, che corrisponde alla fine a 800 euro al mese."

Per Alleva il progetto del governo Renzi è chiaro. "Questo è quello che Renzi vuole per i lavoratori italiani, perchè il sud Europa deve diventare un bacino di lavoro deprezzato, senza dignità e senza diritti.
Sfido chiunque a sostenere e dimostrare il contrario, cioè che il salario minimo garantito abbia un'utilità, quando ci sono i contratti collettivi a stabilire i minimi."

Una volta che non ci saranno più i contratti collettivi, insomma,  si dirà che c'è il salario minimo garantito. Si passerà quindi "da 1200/1300 euro a 800/900, se va bene". Un passo in avanti, non c'è che dire.

venerdì 13 marzo 2015

Risoluzione di Alleva (Altraer) in Regione: "No all'impianto Matrix a Conselice"




“Impedire l’apertura, nel comune ravennate di Conselice, del nuovo impianto di recupero rifiuti speciali a matrice inerte (scorie di combustione), proposto da Officina dell’Ambiente spa, assecondando le richieste dei cittadini del territorio interessato, salvaguardando la salute delle persone e l’equilibrio dell’ambiente”. A chiederlo, in una risoluzione presentata all’Assemblea legislativa, è Piergiovanni Alleva (AltraER).

“Nel febbraio 2014 la Regione Emilia-Romagna- si legge nel documento- formalizzava, ai sensi della Legge regionale 9/1999, il percorso di Valutazione di impatto ambientale (Via), comprensiva dell’autorizzazione integrata ambientale (Aia) del progetto per la realizzazione dell’impianto di Conselice: nella struttura saranno trattate 250.000 tonnellate annue di rifiuti, di cui 62.500 pericolose”. 

“I centri abitati di Conselice e Lavezzola- sottolinea Alleva- distano pochi chilometri dal futuro impianto, con rischi per la salute dei cittadini residenti, oltre che ambientale. La localizzazione di tale impianto interferisce con le attività produttive di quel territorio, vocato alla coltivazione di prodotti agricoli di qualità”.

In conclusione, il consigliere sottolinea come “tale progetto procede in senso inverso rispetto agli obiettivi dell’Unione europea (presenti nel piano regionale di Gestione dei rifiuti), che mirano alla riduzione della produzione dei rifiuti e al recupero dei materiali attraverso la differenziazione”.

domenica 8 marzo 2015

Buon 8 Marzo a tutti e tutte.


Di: Angela Dall'Olio




Sommersa da mimose, cioccolatini e serate a tema l'8 Marzo è ancora occasione di riflessione se non di ricordo delle lotte per la parità dei diritti e l'uguaglianza?



Con qualche perplessità riporto un breve stralcio del discorso che il Presidente della Repubblica ha tenuto al Quirinale nel corso della celebrazione della Giornata internazionale della donna:

A voi (donne) una società non bene organizzata affida il compito delicato e fondamentale, di provvedere in maniera prevalente all’educazione dei figli e alla cura degli anziani e ai portatori di invalidità. Lo fate silenziosamente, a volte faticosamente”.

A mio avviso il problema oggi non è la ripartizione dei ruoli, ma far sì che si creino le condizioni affinché questi “compiti delicati” possano essere svolti con dignità, sia che lo faccia una donna o un uomo.
La fatica e la sofferenza la viviamo quando ci viene negata la possibilità di esprimere la nostra personalità, creatività e aspirazione, nella società; quando la discriminazione di genere o di orientamento sessuale, ci impedisce di realizzarci secondo la nostra natura.

Questo è il silenzio che bisognerebbe rompere, silenzio che danneggia uomini e donne in uguale misura proprio perché impedisce agli uni e alle altre di realizzarsi pienamente.

E' indispensabile permettere alle donne di accedere più agevolmente al mondo del lavoro, essere consapevoli che una donna viene pagata in media la metà di quanto viene riconosciuto a un uomo per la stessa mansione e quindi lottare per raggiungere la parità di retribuzione.

E' altrettanto indispensabile che cambi anche la visione della società nei confronti dell'uomo, affinchè determinate qualità considerate prettamente femminili possano essere espresse anche da individui maschi senza che questi vengano considerati strani o addirittura poco uomini.

La storia ci dimostra che credere nell'uguaglianza ci porta inevitabilmente a costruire una società giusta, così come le lotte dei movimenti femministi hanno regalato a milioni di donne e uomini un futuro migliore.



sabato 7 marzo 2015

E' convocata per Giovedi' 12 Marzo alle ore 20.45, in via Aquileia 13 a Ravenna, ‪‎ASSEMBLEA‬ dell'Altra Emilia Romagna ‎Ravenna‬.

l'Altra Emilia Romagna, presente anche con il consigliere regionale Piergiovanni Alleva, alla manifestazione dei ‪‎portuali‬

i portavoce e Piergiovanni Alleva, consigliere regionale AER, al presidio dei portuali

L’ALTRA EMILIA ROMAGNA aderisce allo sciopero dei ‎portuali‬


L'analisi del Jobs act del consigliere regionale e giuslavorista, Piergiovanni ‪‎Alleva‬