sabato 18 aprile 2015

Ravenna non si meritava un sabato fascista !







Oggi a Ravenna si celebra il sabato fascista. Viene consentita una manifestazione in Piazza del Popolo da parte di una formazione ispirata a principi fascisti e anticostituzionali. Come è possibile consentire la violazione della costituzione che stabilisce: “È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista” (XII disposizione finale)? Come è possibile che sia completamente ignorata da chi dovrebbe farla rispettare la LEGGE 20 giugno 1952, n. 645 con la quale si è data attuazione alla disposizione costituzionale? Perché il rappresentante del Governo finge di non conoscere la propaganda di principi contrari alla costituzione italiana effettuata da Forza Nuova senza nessun infingimento? Basta consultare il suo “programma politico per uno stato nuovo” per ritrovarvi la sistematica negazione delle libertà costituzionali e l’esaltazione del più becero fascismo. Basta guardare i saluti fascisti e i simboli fascisti impiegati nelle pubbliche manifestazioni di Forza Nuova: si affacci alla finestra signor Prefetto. 
No, signor Questore, non è sufficiente nascondersi dietro l’assenza di pericoli per la sicurezza pubblica per consentire la sistematica violazione della legge fondamentale della Repubblica. No, signor Sindaco, lasciare la Piazza del Popolo cioè il simbolo stesso della vittoria antifascista che così la rinominò, in libera disponibilità di esibizioni fasciste non è accettabile
Con quale coraggio fra 7 giorni Prefetto, Questore, Sindaco e Presidente della Provincia vi presenterete sulla stessa piazza per ricordare che 70 anni prima l’Italia era stata liberata da quello che ancora chiamate il “giogo nazifascista”?
Come già abbiamo più volte ricordato è indispensabile prendere posizione contro l’arretramento delle istituzioni dal presidio dei valori antifascisti. Sostenere e difendere la libertà di espressione è altro dallo stravolgimento della Costituzione. Sbaglia l’ANPI ravennate a credere che in tutti i casi il silenzio e l’indifferenza sostituiscano efficacemente la legittima e democratica protesta: ribadiamo che se non si marcano le differenze vengono meno gli anticorpi sociali che la democrazia sono chiamati a difendere! 
Per questo ci uniamo a quanti hanno protestato contro questa ennesima provocazione fascista, oltretutto finalizzata a cavalcare i più usurati luoghi comuni contro un presunto pericolo di invasione straniera. Rivendichiamo il diritto costituzionale alla protesta, civile, democratica, nonviolenta contro l’attacco ai valori costituzionali e, in particolare, all’articolo 10 della Costituzione (“Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge”). 
Ravenna non si meritava un sabato fascista

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