giovedì 16 aprile 2015

Ravenna si merita ben altro





Questo documento intende promuovere alla Cittadinanza tutta l’opportunità di incontro tra ciò che è stato possibile mettere a frutto attraverso l’esperienza delle elezioni Europee e Regionali e ciò che intendiamo conquistare nella città di Ravenna.

Le caratteristiche del progetto dell’Altra Europa e dell’Altra Emilia Romagna, in cui molti di noi si sono riconosciuti ed impegnati negli ultimi anni, restano la base su cui intendiamo proporre la costruzione di un soggetto politico a cui potersi riferire nell’affrontare le prossime elezioni amministrative. Restiamo coerenti ai principi cardine del nostro programma europeo e regionale, per la realizzazione di impegni che riportino al centro le necessità della Comunità e non i profitti di pochi fortunati inseriti nelle logiche clientelari da troppi anni radicate nel nostro territorio. Ci proponiamo di farlo con modalità partecipative che prendano forza da singoli o da gruppi di persone e non dai vertici dei partiti.
A chi come noi, condivide l’impossibilità di riconoscersi nelle azioni politiche e amministrative adottate dai sindaci che si sono susseguiti negli ultimi anni alla guida del governo del nostro territorio, chiediamo di non voltare ancora la faccia dall’altra parte. 
Non c’è da aspettarsi che questi ultimi 365 giorni rendano commestibile il frutto amaro che i ravennati sono stati costretti a mandar giù, subendo la progressiva erosione della qualità della vita; né che trovino finalmente soddisfazione le aspettative dei giovani che hanno ancora la forza di restare, malgrado tutto li incoraggi a investire energie per il proprio futuro in ben altri luoghi, preferibilmente esteri. Troppe le negatività per enumerarle tutte: la perdita di occasioni di lavoro qualificato (anzi, da tempo, di lavoro purchessia); l’aumento della povertà, che da vergogna da nascondere si è fatta normalità conclamata; il deterioramento costante ed inesorabile di servizi pubblici come l’istruzione e la sanità.
Per non parlare dell’esplosione della bolla speculativa edilizia, rispetto a cui si potrebbe credere sia stata conseguenza del caso e non di una precisa scelta politica che per anni ha promosso la cementificazione come bene in sé. A meno che, pure, la privatizzazione dei servizi e delle risorse, l’acqua innanzi tutto, a dispetto dell’esito di un referendum che prevedeva il contrario, possa essere la volontà di un dio lontano e non di politici sin troppo vicini, specie alla multiutility sotto casa.
E ancora la inesistente opposizione politica alle manifestazioni di chiara matrice fascista che vengono permesse in un comune Medaglia d’oro al valor militare per il contributo dato dalle nostre popolazioni alla Liberazione e al riscatto nazionale, mentre viene processata la protesta antifascista. E ancora e ancora…
In un arco temporale così ampio, in cui una stessa parte ha retto il timone senza soluzioni di continuità e in pressoché totale autonomia, quella stessa parte deve per forza cercare altrove la giustificazione di tutto ciò se non vuole ammettere di aver tirato una fregatura alla cittadinanza.
E allora prima viene la contingenza della fine di una dinastia imprenditoriale locale ed a seguire l’impossibilità di spesa dovuta alla crisi italiana... Insomma, a volerli ascoltare senza interrompere la narrazione, c’è sempre qualcosa di esterno al partito o al governo a cui addossare la responsabilità.
A nostro avviso, si è sempre trattato di scelte consapevoli tra le altre possibili. Non possiamo dichiarare che le alternative avrebbero portato a un futuro del tutto diverso, non possiamo dire che la crisi non abbia influito sullo stato di decadimento attuale, possiamo però con certezza dichiarare che la strada fino ad ora tracciata dalle scelte di questa amministrazione, non ci convince. Per questa ragione intendiamo impegnarci nel mettere in luce le contraddizioni e gli azzardi di chi ha l’illusione di avere un mandato a tempo indeterminato.
È giunta l’ora di dare a questa città un altro respiro. Ce n’è tutta l’urgenza. Ed è anche il momento in cui è possibile riuscirci. Una serie di elementi, che vanno dalla disaffezione dell’elettorato, abituato a mettere una croce senza pensarci, agli esempi di altre città in cui si è dimostrata possibile l’affermazione di un’alternativa, spronano ad agire anche a Ravenna.
Per raggiungere il risultato si deve cominciare subito. Confrontandoci tra gruppi, associazioni e singoli cittadini che non hanno rinunciato a sperare nell’obiettivo di stendere un programma di governo della città a cui possano attivamente prendere parte.
Non ci interessa un’alzata di mani utile ad approvare il progetto di un leader, ma siamo qui a proporre di lavorare insieme alle linee di progetto di un futuro alternativo, insomma, per proporre alle prossime elezioni comunali di sostituire il governo del Partito Democratico della città con un’alternativa di SINISTRA. Di segno radicalmente opposto da quello che ha improntato le politiche del PD ma anche le proposte della tradizionale opposizione. Tutte di destra, che lo dichiarino o meno.
Dalla nostra abbiamo la coerenza di un percorso che ha riportato una rappresentanza italiana nel parlamento europeo, nello schieramento contrario alle larghe intese tra popolari e socialisti. Con L’Altra Europa abbiamo candidato Alexis Tsipras alla conduzione della Commissione Europea quando chi ora lo elogia, derideva il progetto elogiando proprio gli Schulz e i Juncker che governano l’Europa sotto l’occhio vigile della finanza internazionale. A livello regionale esiste finalmente una rappresentanza, con L’Altra Emilia Romagna, peraltro di alto livello come in Europa, di quella parte di elettorato che, non volendo rinunciare ai valori patrimonio della sinistra, si era sino a novembre, trovata priva di un’alternativa alla subalternità al PD.
Il primo appuntamento pubblico con cui pensiamo di aprire un momento di confronto per la costruzione di possibili percorsi comuni è stabilito per il prossimo 9 maggio, quando terremo a Ravenna un seminario aperto che, oltre alla partecipazione della cittadinanza interessata, vedrà la presenza di quegli amministratori che sono riusciti a declinare in forme concrete l’alternativa che ci proponiamo come obiettivo.
Già da domani, d’altra parte, intendiamo iniziare a contattare quanti in forma organizzata o meno, condividono le nostre aspirazioni. Per incontrarci è possibile fare riferimento per e-mail a info.altraer.ra@gmail.com o ravennaltraer@gmail.com, per contatti telefonici: 3209205619 o 3391670183. Ovviamente siamo anche sui principali social media.

Iniziamo rapidamente a costruire ciò che manca e di cui sentiamo la necessità, affinché i ravennati possano scegliere nella primavera 2016 un’Altra (idea di) Ravenna.


L’ASSEMBLEA PROVINCIALE DI RAVENNA
        dell’ALTRA EMILIA ROMAGNA
     e dell’ALTRA EUROPA CON TSIPRAS

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